La Befana e i Re Magi: l’Epifania spiegata ai curiosi

E dopo Natale? Non finisce la festa, mentre l’eco dei brindisi di Capodanno si spegne e le luci degli alberi iniziano a tremolare più lentamente, c’è ancora una celebrazione che ci ricorda quanto il periodo natalizio sia, in fondo, un tempo sospeso tra magia e memoria. L’Epifania non è solo l’ultima festa in calendario: è una soglia, un congedo dolce e misterioso, che porta con sé secoli di tradizioni diverse, raccontate da vecchine volanti e da Re venuti da lontano, tra fede, folklore e poesia. In questo viaggio curioso e affascinante, esploriamo le sfumature dell’Epifania nel mondo, scoprendo come, anche dopo Natale, resti ancora tanto da aspettare, celebrare e… scoprire.

La Befana? Vola ancora. Tradizione, mistero e un pizzico di magia popolare

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, milioni di bambini italiani appendono calze vicino al camino o alla finestra. La mattina, trovano dolciumi se sono stati buoni, carbone dolce se un po’ monelli. È l’incantesimo della Befana, una figura unica che non esiste altrove nel mondo. Si narra che questa vecchina – avvolta in uno scialle, con la faccia coperta di fuliggine e una scopa come mezzo di trasporto – venne invitata dai Re Magi a unirsi a loro nel viaggio verso Betlemme. Rifiutò, salvo poi pentirsene, e da allora vaga alla ricerca del Bambin Gesù, portando doni a ogni bambino che incontra.

Ma oltre il mito, la Befana rappresenta anche un archetipo antico, forse legato a divinità pagane legate alla fine del ciclo agricolo e all’anno nuovo. Oggi, è simbolo di un’Italia che ama conservare il legame tra sacro e profano, tra il gioco e la tradizione. In città come Urbania (nelle Marche), la Festa Nazionale della Befana è un evento che richiama migliaia di visitatori, con mercatini, spettacoli e laboratori per bambini.

I Re Magi: la lunga strada verso Betlemme e le sue infinite rievocazioni

Tra oro, incenso, mirra… e caramelle, in Spagna, in Messico, e in molti Paesi dell’America Latina, i veri protagonisti dell’Epifania sono i Re Magi: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Il 5 gennaio, in quasi ogni città, si svolge la Cabalgata de Reyes, una spettacolare parata notturna dove i Magi arrivano spesso su carri sontuosi, cavalli o cammelli, lanciando caramelle ai bambini e distribuendo regali. La mattina del 6, le famiglie si riuniscono per mangiare la “Rosca de Reyes”, una ciambella dolce al cui interno si nasconde una piccola statuina: chi la trova dovrà organizzare la prossima festa.

Nel racconto biblico, i Magi sono i primi a riconoscere il valore del neonato Gesù, portando doni preziosi carichi di significato simbolico. Ma nei secoli, questa narrazione ha assunto sfumature diverse in ogni cultura. In Francia, ad esempio, la “Galette des Rois” viene servita in famiglia con una fava nascosta: chi la trova diventa “re o regina per un giorno”.

Epifania nel mondo: riti d’acqua, benedizioni e celebrazioni sorprendenti

In Grecia, l’Epifania prende il nome di Theofania e celebra il battesimo di Gesù. Il momento clou è il rito del “lancio della croce”: il sacerdote benedice le acque di un fiume o del mare e getta una croce nell’acqua. Giovani coraggiosi si tuffano per recuperarla: chi la riporta a riva riceve una benedizione speciale. Una cerimonia che mescola religiosità e valore simbolico, spesso accompagnata da processioni e canti.

In Germania e Austria, i bambini partecipano alla tradizione dei Sternsinger, piccoli “cantori della stella” vestiti da Re Magi. Vanno di casa in casa intonando canti natalizi, scrivendo con gesso le iniziali dei Magi sopra le porte e raccogliendo donazioni per iniziative di solidarietà.

In Romania e Bulgaria, l’Epifania è carica di riti propiziatori per il nuovo anno. Si benedicono le case, si accendono fuochi, si danzano canti antichi. In Etiopia, la celebrazione prende il nome di Timkat e dura tre giorni, con immersioni rituali, canti liturgici e grandi banchetti all’aperto.

L’Epifania chiude il Natale, ma non la meraviglia

Cosa ci insegna questa festa (oggi più che mai)? La parola “Epifania” deriva dal greco e significa “manifestazione”. Un’apparizione, un momento rivelatore. E in effetti, questa festa sembra svelare qualcosa di profondo anche a noi: il valore del tempo lento, della generosità silenziosa, delle attese condivise. Che sia la Befana con il suo sacco di dolci, o i Re Magi che seguono una stella, l’Epifania custodisce il senso più intimo del Natale: la luce che arriva nel cuore dell’inverno, anche quando le luci dell’albero si spengono.

E allora, prima di riporre le decorazioni e tornare alla routine, lasciamo che questa festa ci parli ancora un po’ di gratitudine, di dono, e di quanto, a volte, le storie più semplici siano anche le più vere.



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